Potresti arrivare mai a capirlo davvero?
l’odio si esaurisce dopo poche ore …
divora tua sensibilità.
E mentre guardo dall’alto la confusione intricata che è la mia stanza
penso a ciascuno di voi.
L’argento incontra l’acciaio nell’abbraccio contorto che è la vita.
Nauseante.
Gocce di assenzio dai miei occhi spenti.
Il lavello trabocca di spuma liquida.
L’assenzio gocciola dalle mie labbra.
Un quadro stampato nei miei occhi.
Le mie tonalità, la tela.
La mia retina, la vernice.
Le mie ciglia, il pennello.
Le mie palpebre, il cavalletto.
Ogni volta che sbatto le palpebre una nuova foto si presenta al mondo.
C’è un universo in tutte.
O è semplicemente il tuo riflesso?
Sì … c’è una risposta alla vita.
ma non fissarla troppo a lungo.
È così facile perdersi dentro di te.
L’oro del mio braccialetto cattura la luce, un tremolante riflesso
… e penso a te.
Come ti ho ferito, come ti ho amato o semplicemente come non ho fatto nulla
né mi è stata data un’altra possibilità.
Gli amori andati.
Gli amici passati.
…e penso a te.
Anche uno sconosciuto, lo sa, che penso a te.
Potresti trovare le risposte alla vita negli squarci sulle tue pareti?
Penso a come lo imparerai.
Penso a come morirai, a come vivrai.
Penso a come amerai o non amerai più.
Quale strada scegli non m’importa ormai.
Ci incontreremo dall’altra parte.
Sprofondo nell’abisso ma una una luce afferra i miei sensi
perché conosco la realtà del mio futuro
eppure non so cosa fare
e prego di avere quelle risposte che già conosco.
Perché io stesso ho già scritto la domanda e la risposta.
Vedo le colombe nei tuoi occhi, che si alzano, e volano.
Ogni singola piuma riflette il risultato del passato sul tuo presente.
Vedo il cervello nella tua testa, cadere, cadere…
Le tue mani vagare irrequiete.
La tua mente meravigliata e rapita
da questo stato temporaneo
che è la vita…