Non è rimasto niente
del posto…
solo una planimetria
incisa nei nostri cuori.
L’estate ha un modo tutto suo
di far finire il mondo.
Dicono che la casa sia bruciata
una mattina d’agosto
trenta minuti di scintille
nella gloria di Dio
fuori sul prato.
I vicini non lo hanno
neanche notato
e i pompieri
dormivano tutti, quel giorno.
Siamo tornati in autunno
e perlustrato il cortile,
cercando di ricordare
dove era il soggiorno
e di che colore
avevamo dipinto la cucina…
ricordi sopiti nelle ceneri
come soffici orme di gatto
dove lievi i nostri passi
hanno rivelato cosa
fingevamo di non sapere.
Quella fine è stata
una perdita tremenda.
E i nostri ricordi rimangono
freddi e immobili nell’oscurità…