Lo scorrere del tempo

Una delle chiavi evidenti e segrete di questo mondo in cui viviamo è che passa il suo tempo in un eterno presente che svanisce continuamente. Tra un futuro che non esiste ancora e un passato che non esiste già più, si insinua una pura astrazione, una sorta di sogno impossibile. E’ quella affannosa assenza che chiamiamo presente. Nessuno è mai vissuto in un luogo diverso da questa vacillante frontiera tra passato e futuro. In questo presente già assente che non ha alcuno spessore ma che è allo stesso tempo, prendetela come vi pare, l’unica realtà.

Il tempo è un eterno paradosso. Il colmo della contraddizione. Una sinistra ironia. Al confronto, l’eternità è la semplicità stessa. Ma noi siamo talmente sepolti dal tempo, talmente sottomessi al suo potere, talmente rinchiusi tra i suoi invisibili muri, che ci tocca ingoiare tutto. La sua dittatura ci sembra andare avanti da sé e ci è impossibile pensare alcunché di estraneo al suo regno.

Siamo vincitori dello spazio che è la forma della nostra potenza. Siamo vinti dal tempo che è la forma della nostra impotenza. Non possiamo agire sul futuro che a partire dal presente. Non possiamo ricordarci del passato che a partire dal presente. Siamo prigionieri di un presente che non esiste.