Dopo il brivido della notte
sei ancora qui
ad agitarmi e spingermi
verso qualcosa laggiù in lontananza
un fiume
o una catastrofe.
Posso quasi scorgerti
in piedi sotto il portico
nella penombra
del legno nudo
fumare la tua sigaretta
vestita come un enigma.
Perché mi hai chiamato ancora?
parole senza senso
un nome vuoto
che potevi pronunciare solo
quell’ultima notte.
Ho lasciato che tu portassi gli stivali
a letto.
E ti ho lasciato mentire
sulla tua età,
sul tuo ragazzo,
e sul fatto che nessuno
ti aveva più cercato.
Ma poi ti sei mossa
attraverso la stanza
indossando la mia camicia e il maglione
perché già sapevi
che qualcuno se n’era andato,
come i calzini e le nostre lenzuola
nel cesto della biancheria
ti avrebbero seguito fino a casa.
Hai detto che ti ho fatto capire
che l’amore non doveva far del male.
E mi lasci credere
che quel veleno
potrebbe curare ogni cosa.