Amore

Fare l’amore non è forse l’eterna ripetizione del medesimo? Niente affatto. Rimane sempre una piccola percentuale di inimmaginabile.

Certo, ogni volta che vediamo una ragazza, possiamo immaginarci più o meno come sarebbe apparsa nuda, ma tra l’approssimazione dell’idea e la precisione della realtà rimane un piccolo intervallo di inimmaginabile. E poi, l’inseguimento dell’inimmaginabile non termina con la scoperta della nudità, va oltre: come si comporterà quando si sarà spogliata? che cosa dirà facendo l’amore? che tono avranno i suoi sospiri?

Ciò che l’io ha di unico si cela appunto in ciò che l’uomo ha di inimmaginabile.

Noi possiamo immaginarci solo ciò che nelle persone è uguale, ciò che è comune. L’io individuale è ciò che si differenzia dal generale, quindi ciò che non si può indovinare o calcolare in precedenza, ciò che nell’altro si deve svelare, scoprire, conquistare.

Non c’è nulla di paragonabile all’emozione che si prova quando si spoglia una donna per la prima volta.

Non sapevo dello strano tremore che trasforma ogni bottone, ogni cerniera in un’impresa da titani. Non sapevo della magia di un corpo palpitante, dell’incantesimo di un bacio, nè di quel miraggio che sembra ardere in ogni poro della pelle.

Il miracolo avviene una sola volta nella vita ed è fatto di trame segrete che, una volta svelate, svaniscono per sempre.

Mille volte ho tentato di rivivere l’emozione di quella prima volta, quando lo scrosciare della pioggia cancellò il mondo. Mille volte ho desiderato naufragare in quel ricordo, di cui mi resta solo un’immagine rubata al calore della notte: lei, nuda e sorridente, distesa accanto al fuoco, mi fissa con uno sguardo sincero che non avrei mai dimenticato.

Ricordo di essermi chinato su di lei e di averle accarezzato il viso con la punta delle dita. Lei mi guardava, sicura e forte. Avevo diciassette anni e la vita sulle labbra.

She believed

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