Allo specchio

da dentro la cornice di un grande specchio, io sono spaventato dalla mia immagine riflessa. sono scosso, espulso dal bozzolo caldo dei miei sogni ad occhi aperti, uno sguardo al passato. mi sento crudelmente risputato fuori in questo universo. crudelmente risputato in una stanza vuota piena di fantasmi, uno scintillio nell’oscurità. in mezzo al tappeto di polvere, vedo i cocci sparsi della mia riflessione, mentre il sole risplende, e svanisce.

chi è? chi è questa persona in piedi accanto a me, vestito di nulla in una giornata soleggiata? è un fantasma? un fantasma del passato o un’apparizione dal futuro?

chi è? non lo so …

come un accostamento strano e dolce, o un nodo nel tessuto delicato del continuum spazio-tempo, lui mi sta vicino e mi è ancora lontano, molto lontano. bloccato nel passato, perduto nel presente, ma sperando nel futuro.

lui mi somiglia. sono io, o è solo un altro fantasma?

si gira verso di me e sorride, il bagliore del sole illumina il cielo dei suoi occhi. i suoi occhi socchiusi, selvaggi. poi guarda in alto, nonostante la gravità. mi piace, ma chi è?

ride, sorride ad alta voce – perfettamente al centro, in equilibrio.

si gira cambiando di posizione, quindi – con mia grande sorpresa – esegue un passo di danza, con grazia felina, e scompare dallo specchio.

allora non mi rimane che tornare al mio piccolo mondo perduto di sogni ad occhi aperti, struggenti. solo in mezzo alla nebbia, ai bagliori riflessi, sento le sue risate risuonare ancora nelle mie orecchie …