Nelle sue notti non aspettava nessuno.
Non c’era un pugno impaziente
che bussava alla sua porta,
chiedendo di entrare;
nessun ragazzo sorridente
lasciato nascosto nello specchio
o appollaiato sui bordi delle tazze da tè,
chiedendole un’altra possibilità;
solo il ricordo isolato
delle sue notti rompeva la mezzanotte.
Ma le scarpe ancora languivano
sotto il letto,
mentre tacchi in cuoio silenziosi
stavano sognando un’altra realtà,
e crinoline di rete nera
con perline serpeggiavano
attorno alla gola di un amante
come un soffice rimprovero d’ambra
lasciato sprezzante sul suo cuscino.